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158 le selve

Non facile ad alcun scernere i figli85
Venuti in luce dagli ambigui amplessi;
Non era il marital letto difeso
Dal genio tutelar; non con giudizi
Si praticava di punir la colpa,
Non s’agitavan pubblici negozi,90
Non si cercava il comun bene; ognuno
Uso era ponderar l’utile proprio,
A se stesso bastar, viver da solo.
Ed ora, inconsci, il dí piansero come
Morïente per sempre al tardo vespro;95
Ora, alla luce che tornava, quasi
Ad un sole novel fecero plauso;
E, pieni di stupor, maravigliaro
Al volubile corso de’ pianeti,
Ai mutevoli aspetti della luna100
Nell’ombre incerte della notte, e delle
Stagioni al vicendevole ritorno;




Promptum erat ambiguo susceptam semine prolem:
Non torus insterni genio; non crimina plecti55
Judicio; nulla in medium consulta referri;
Non quaeri commune bonum; sua commoda quisque
Metiri, sibi quique valere et vivere sueti.
Et nunc, ceu prorsus morientem, vespero sero
Ignari flevere diem; nunc, luce renata,60
Gaudebant ceu sole alio; variosque recursus
Astrorum, variam Phoeben sublustris in umbra
Noctis, et alternas in se redeuntibus annis
Attoniti stupuere vices; insignia longum