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148 le selve

Poggio felici praterie contempla
Per acque irrigatrici ubertosissime,955
Da nov’argin protette e chiuse intorno
Da rivoli pescosi; in mezzo ad esse
Sotto l’occhio de’ vigili molossi
Le tarantine vacche empion le mamme,
E di vario colore un altro armento960
Che (incredibile a dirsi) inviò l’India,
Va l’erbe sconosciute ruminando.
Ma, chiusi dentro i tepidi fenili,
I vitellini attendono le madri,
Cui tutta notte suggeranno; denso965
Frattanto il latte ne’ paioli enormi
Ferve, e, ignude le braccia, il cascinaio
E tunicati giovani in formaggio
Lo van coagulando, e lentamente
A indurire lo tengono nell’ombra.970
Come le pecorelle umili e buone
Ai pascoli s’avviano a branco a branco,




Lata videt Podium, riguis uberrima lymphis
Aggere tuta novo piscosisque undique septa
Limitibus, per quae multo servante molosso605
Plena tarentinis succrescunt ubera vaccis;
Atque aliud nigris missum (quis credat?) ab Indis
Ruminat ignotas armentum discolor herbas:
At vituli tepidis clausi foenilibus intus
Expectant tota sugendas nocte parentes;610
Interea magnis lac densum bullit ahenis,
Brachiaque exsertus senior tunicataque pubes
Comprimit et longa siccandum ponit in umbra:
Utque piae pascuntur oves, ita vastus obeso