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60 | ludovico settala |
ragion di stato, dalla quale dipende la sua essenza. Conciosiacosa che queste due condizioni, cioè l’affaticarsi lei intorno a’
maggiori beni della republica, cioè alle cose piú grandi e importanti, e queste o tali in atto, o se ben picciole in apparenza,
tali però da cagionare grandi avvenimenti; ed il non essere
obligato ad altra ragione, cioè o alle leggi scritte o alle consuetudini e costumi della republica, la formano e costituiscono
ragion di stato, facendola differente dall’altre parti della prudenza politica. E si è detto «intorno a’ maggiori beni del governo politico», intendendosi, non che la ragion di stato segnatamente si affatichi intorno a tutte le cose grandi della republica: perciocché in tal guisa ella non sarebbe altro che la
legislatrice, o la consultativa in generale, alle quali appartiene
spesse volte di determinare cose grandissime, nelle quali nondimeno non averá luogo la ragion di stato; ma che, fra le grandi,
riguardi le piú importanti, e in somma quelle, nella risoluzione
delle quali consiste la conservazione e salute della republica,
onde meritamente fra le cose grandi e importanti si dimandano
maggiori. Aver finalmente aggiunto, dice, «non obligata ad
altra ragione», intendendosi, che non sia obligata se non alla
sua propria e a se medesima, e ad essa buona consultazione,
la quale non è altro che ragione e retta e vera ragione. Conciosia che il consultare sia discorrere, e poi eleggere quello
che meglio appaia.
Capitolo VI
Si esamina e rifiuta detta opinione.
Ma se vorremo alla bilancia della veritá ben bene esaminare la predetta diffínizione e le cose dette nell’esposizione delle parti, troveremo aver ancor ella le sue difficoltá. E prima, la diffinizione delle cose deve esser tale, che comprenda tutte le cose sotto quel genere diffinito comprese; la ragion di stato è cosa commune a tutti li governi e a tutte le specie di re-