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dal «tacito abburattato» 243


giuochi delfici armonia piú dolce assai trar seppe da una cetra logora di legno vile, che Evangelo da una tutta d’oro, tutta di gemme. — Guai a noi, posciaché Serse è tanto che fan velo al sol le sue saette, — dice il Trachinio; — Buon per noi, che all’ombra combatteremo, — risponde Dienece. Ecco un uomo, che da nembi gravidi di morte sa cavar stromenti di amenitá. Spinge Faraon deluso dietro i fuggitivi ebrei gli egiziani armati per farne strage. Ecco di quelle armi stesse, che portavano le loro offese, fanno al petto e al capo le difese lor gli ebrei dopo di averne dispogliato gli annegati persecutori. Chi di genio mai piú tetro o malinconico di Euripide, che non mai si aggira fuor che co’ suoi tragici coturni intorno a sangue e lutti e ombre e ferri e veleni e morti? E pure il facetissimo Aristofane nelle sue Cereali sa in ridicolo mutarlo in guisa, che servir potrebbe per decano de’ buffoni in qualunque corte. Non è da meno certamente il par negotiis nel sapere, ape ingegnosa, trar dal timo amaro mele soave. Per lo che egli può non men chiamarsi pienamente fortunato, che chiamar si possa pienamente sano chi è possente a far di ogni malvagio cibo perfetto sangue. Questa è l’ammirabile arte, con la quale Socrate, dopo di aver per la cittá, camaleonte saggio, per curar ogni costume, ogni color vestito, riportava però sempre a casa il volto stesso (come dice Seneca) con cui ne uscí; senza che l’aver giovato agli altri punto avesse nociuto a lui. Questa è la stupenda gloria della nave trionfai di Magaglianes, la qual dopo aver nella vastezza dell’oceano e del mezzogiorno aperto per lo mar sentieri non piú solcati, girò il mondo, e per opposto calle si ridusse dal levante a’ lidi sivigliani, quivi le ancore gittando, ove giá sarpolle. E perché solcando tutta la rotonditá dell’elemento, a contrasti d’onde e venti ed uomini, agli assalti di non piú veduti mostri, all’influenza di non piú provate stelle pari riuscí, di vittoria degnamente guadagnò il nome.

E ben oggi ancora saprei io tal nave proveder, se bisognasse, di nocchiero di lei degno, qual sarebbe alcuno, troppo a me ben noto, che sa tutto a un tempo regger di negozi un