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dal «tacito abburattato» 225


Ma se pure vuoisi l’amistá del prencipe pregiar in ordine all’istesso prencipe, ond’egli convenga averne la sostanza veramente; io dico, che in sí fatto caso abbagliò Tacito avvisando, che quel cotal Crispo avesse in alcun tempo avuto vim, perocché favorito alcuno nella grazia del suo principe giammai non giunge a posseder piú che l’apparenza.

Che assioma filosofico si è quello, che Natura mai non faccia cosa indarno, quando nel nostro animo ad un desiderio intenso della veritá si unisce un’impossibile sí grande a conseguirla, che altro infino ad or del vero, fuorché non poter sapersi il vero veramente, noi non sappiamo? Fa l’ingannatrice ciò che costumiamo noi co’ bamboli, qualora invece di uomini pupazze imitatrici di uomini loro doniamo. Se l’intender nostro fanno gli accidenti, chi vantar può la conquista della sostanza? E quei sensi, che gli dánno il cibo, quanto sono mai sleali, mentre gli presentan rotto, e ripiegato un remo dentro l’acqua, il quale è retto, e intiero, e dánno a credergli per pelle di un figliuolo quella di una fiera, e per accenti di uomo quelli di una iena frodolente, e ingannatrice? onde con ragione la filosofia nel suo corteggio avea la veritá, ma tutta quanta oscura, di colore cangiante, rabuffata, sempre mai fuggiasca, e ignuda per isdrucciolare agevolmente dalle prese di chi mai giungesse a porle le ugna adosso; ma non men della Natura la Fortuna, ch’è il secondo polo sopra cui si aggira il mondo, fa che i suoi seguaci ne’suoi doni, non pur mai ne conseguiscan ciò, che cercano, ma spesso vi ritrovino con infelice inciampo ciò che paventano. L’avaro cerca l’oro per desio di divenir posseditore, e si rimane il posseduto; quanto sembra ricco piú alle vesti, tanto è posto in povertá di cuore piú miserabile. L’ambizioso crede di inalzarsi a volo a pari del suo proprio fumo sopra ogni altro, e si rimane per gli stessi mezzi con la gola incatenata vile schiavo di que’ voti, ond’egli aspetta rovinosi sollevamenti: ha le membra imporporate, cenciosa l’anima, lampeggia agli altrui occhi per di fuori, fulmina se stesso nel di dentro con se medesimo. L’innamorato pensa di portarsi in casa con felici nozze un paradiso dentro bella donna, lungamente