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dal «tacito abburattato» 213


gli assalti elezione o necessitá, sostanza od apparenza vana i preparamenti. E quando anche la condizion e la natura de’ soldati fosse ben chiara, quanto per contrario riuscirá sovente oscura quella del nemico capitano, che, se degno è di tal nome, dee far sí che alla camicia propria i suoi pensieri ancora siano nascosti? E pure se delle nemiche schiere e del lor duce non avrá l’esercito e colui che ’l regge notizia chiara, pressoché impossibile il ben reggersi gli riuscirá. Per contrario l’inimico del sedizioso corpo è quasi sempre quello stesso, ch’era avanti la sedizione suo capitano: cioè a dire quello, di cui sanno giá per piú e piú prove replicate, quali siano le virtudi, quali i difetti, da qual parte egli si mostri esposto, o pure impenetrabile agli assalti altrui; s’egli sia materia da sorprese, o da violenze, da crollar con la paura o con la pietá. In somma, s’ei pregiandosi di saper dire il braccio di ciascuno strale, benché scoccato, e ’l nome di ciascun de’ suoi piú vili fantaccini, insegna aver un uomo solo abilitade a capirne mille, molto piú l’avran que’ mille a capir un solo, mentre che di lui cotante volte hanno provato quale sia il coraggio negli assalti, qual la sofferenza negli assedi, la fortuna ne’ conflitti, nella disciplina la rigidezza. Onde perché furon da lui retti, sono ottimamente ammaestrati a reggersi contro di lui. Maggiormente, che la sedizione avviene per lo piú di quella parte dello esercito, che il duce suo conosce meglio di tutte le altre, cioè a dire quella, ch’è composta di soldati veterani. Però ch’essi son fra tutti gli altri sommamente forti e ingegnosi, e consapevoli a se stessi di poter pretendere gran cose, e querelarsi con giustizia grande non ottenendole: condizioni, niente meno al muovere sedizione necessarie, che giovevoli al sapersi nella sedizione poscia governare come conviensi.

E poiché della coscienza e del coraggio fa gran prova il veterano collo aver cotante volte in mare, in terra, con insidie, a viso aperto, per lo ferro, per le fiamme, armato, ignudo, per segnar nel proprio corpo con profonde cicatrici i luminosi fasti del suo duce, disfidato ben mille morti; piacenti per testimonio della terza condizione, ch’è l’ingegno, addurre in campo gentil