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dal «tacito abburattato» 205


Questo fallo di Rinaldo, dal mio ingegno, ch’è di talpa al sole, discoperto, molto piú fia stato chiaro a quel del Tasso, ch’è tutto di aquila. Perché dunque non ischivarlo? Perciò che senz’esso rimaneano le sue carte prive di quegli ammirabili colloqui, di quegli odii, di que’ vezzi, di quei congedi, di quelle furie, che passaron tra la donna e ’l cavaliere e che saran materia imitabile delle piú rinomate scene, delle musiche piú armoniose, degli amori piú gentili fin che duri il nostro mondo, e saranno, fin che duri l’altro, sdegni della misera Didone, che vedrassi dopo di un Virgilio ricondotta da un Torquato sotto l’altrui nome ad infamar con adultèri nuovi la sua onestá.

Taccia dunque chi col dire, non poter l’istoria trattenersi lungamente nelle cose dubbie, crede di scusare Tacito abbastanza dello aver sí lievemente attinta una sí nobile sorgente di precetti, di riflessioni, d’imitazioni, di commovimenti in ogni affetto, o vogliasi odio o amore o pietade o rabbia. Deesi lode al viandante s’ei per coglier ricca perla sviasi dalla strada pochi passi per la campagna. Chi pretende pregio di ammirabile, non deve esser seguace eterno degli altrui precetti per non errare; deve errar talvolta, acciocché servan di precetti agli altri gli errori suoi. Ma che vaneggio io folle? Era in questo fatto di Nerone Tacito tenuto ad allargarsi, s’egli pur voleva esser osservatore sí religioso degl’imperii della storia ben regolata. Non comanda questa che non si tralasci narrar la veritá? Non è egli vero, che di aver Neron mirata e commendata la sua madre morta, sunt qui tradiderint, sunt qui abituant? Tu medesimo, o Cornelio, con cotai parole appunto ce ’l riferisci. Or non sará vero ancora, che ciascun di suo affermare e suo negare le ragioni doveva addurre? Come non sai l’uno, o Tacito, se tu sai l’altro? E se ’l sai, perché, dicendo l’uno, non dici i’altro? — Oh, non so se, benché si dicessero, fossero vere. — Che monta ciò? Basta a te, per esser veritiere, lo esser veritá che si diceva ciò, come che veritá non fosse ciò che dicevasi. Forse ti era noto quel che conchiudeva il volgo intorno al fatto, ma non ti eran note le ragioni ch’egli produceva del suo conchiudere? Dirle tutte, quante potean