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dal «tacito abburattato» 185


sciaché delle reliquie stesse di un Pompeo sconfitto far poteansi eserciti. Se a’ suoi cenni fosser presti i suoi soldati, gli aspidi le dipsadi e i basilischi il sanno; onde potea benissimo, o sperar da nuova zuffa ciò che alcuna volta dona la disperazione, o almeno da novella strage esequie degne alla magnanima sua morte. — No, — disse, — vivano i soldati miei per questo stesso, che sarebbon pronti a morir per me. Chi vorrá non sopraviver alla libertá, ben vedrá tra breve, senza esser costretto dal mio impero, come si faccia. Amin di morir con molti quelli, c’han prezzato di essere nel modo della vita compagni a molti. — Cosí ordinò quanto stimava convenirsi per la lor salvezza, e poscia, senza ammetter altri spettatori alla grande opra che la sua coscienza ed un Platone, ch’era in tutto simile alla sua coscienza, liberò col memorabil colpo l’anima grande. Dissi male, poiché la cacciò da un petto, a cui non ritrovò la libertá sacrario eguale per nessun tempo. Né men moderatamente Ottone in morte, benché in vita smoderatissimo. Era stato vinto da’ Vitelliani, ma non disfatto. I soldati bonum habere animimi iubebant: superesse adhuc novas vires, et ipsos extrema passuros ausurosque; neque erat adulalio. Non volle; bastògli la coscienza di aver potuto. Eat hic mecum animus, tanquam perituri pro me fueritis. Fece provedere a’ suoi soldati di carrozze e di navigli, per porli in salvo: arse lettere e libelli di qualunque avea mostrato in essi grande amore vêr lui, grande odio verso Vitellio. Vedi, s’ei come Germanico uccellava il fasto del parer di avere avuto veraci amici. Che di’ tu, Germanico? Vuoi vedere quanto sii tu ambizioso col paragone? Tu fai forza co’ tuoi prieghi di avventar i tuoi ad un periglio, che non reca a te profitto alcuno: Ottone non accetta le violente offerte del suo esercito, che tali le faceva, ut nemo dubitet, potuisse renevari bellum atrox, lugubre, incertum victis, et víctoribus. Tu per ottener un po’ po’ di aura dopo di esser naufragato, non ti curi di far dar in scoglio gli ancor naviganti amici: Ottone, per contrario: — Hunc, — inquit, — animum, hanc virtutem vestram ultra periculis obiicere, nimis grande vitae meae pretium puto. — E pure eran pericoli, che forse sopra il real seggio potean riporlo. Se di un