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182 anton giulio brignole sale


gocciava sanguinosa bava pe ’l macello ingordo e sempre fresco delle carni crude, maciullate senza piú distinguere tra capre od uomini, e aveva braccia e coscie e petto con cotante setole da far cilici per una Tebaide intera, e sue parole eran ruggiti, eran grugniti: dove Galatea tutta era gentilezza, giovinetta leggiadra, e bella; ma anche piú: perch’ella ardea per Aci, anch’egli giovinetto vago, leggiadro, e bello, e il Ciclope era disturbatore importunissimo de’ loro amori. E pure il loda, e gli fa scudo contro i biasimi delle compagne. E perché questo? Non per altro, che perch’il difforme mostro l’avea lodata. Avessel fatto al suono di vilissima zampogna, con vociaccia ciocchia ed aspra piú che quella de’ suoi buoi, de’ suoi montoni, non importa: l’avea lodata. Questo è beneficio tale, che quantunque venga da un nemico, vince ogni riguardo, né si può negarglisi della dovuta gratitudine la ricompensa. Tanto può nel petto umano desio di lode. Or Germanico non era egli uomo, ed uom romano? nazione, che nell’onoratamente trapassar di bocca in bocca mettea il sommo bene in vita e dopo la vita. Ed oltre l’essere uomo, e essere romano, non era ei soldato, e general d’eserciti? mestiere, che ha per utilmente scialacquato e sangue e viscere e quanto han le membra di vitale, purché poche stille di un inchiostro lodatore da famoso o storico o poeta se ne riportino!

E Germanico, dopo aver la lode meritata, non l’avrá voluta, mentre vedesi ogni dí, che ancor chi non la merita, pure la vuole? Gli sará bastato il testimonio (come dice Tacito) della coscienza? Ah, che questo basta a’ cristiani, non a’ gentili; basta a quelli che una nuova vita credon dopo morte, non a quelli che sol credon ritrovarsi morte dopo la vita: basta a quelli, a cui, mentr’oprano pe ’l paradiso, l’operar medesimo da solo a solo è paradiso, non a quelli, che operando sol pe ’l mondo, senza l’approvazion del mondo privi si rimangono del fin preteso: basta a quelli, che co’ fatti egregi aspirati solamente a veder Dio, non a quelli, che sospiran solamente l’esser dall’uom veduti: basta a quelli, che anche chiusi in una piccola celletta, confinati in un romito bosco o in una solitaria grotta,