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della dissimulazione onesta 173

se tu non soccorressi i miseri. A te appartiene di usar molti ufici nell’ordinar le republiche, nell’amministrar la guerra, e nel conservar la pace; e dall’altra parte si veggono quanti disordini, quante perdite e quante ruvine son succedute, quando sei stata posta in abbandono e s’è dato luogo a manifesti furori, da che son seguíti quegl’infortunii che tante volte han diturpate le provincie intiere. Quando un, che doverebbe perire di fame, ha fortuna di poter dar il cibo a molti, quando un ignorante è riputato dotto da chi sa meno di lui, quando un indegno ha qualche degnitá, e quando un vile si tiene per nobile, come si potrebbe vivere se tu non accommodass’i sensi a cosí duri oggetti? Vorrei che mi fosse permesso di manifestare tutto l’obligo che ho a’ benefici che mi hai fatti; ma invece di renderti grazie, offenderei le tue leggi non dissimulando quanto per ragione ho dissimulato.