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114 | ludovico settala |
una famiglia, essendo vivo e l’un e l’altro, non potessero esser
non solo in magistrati nel medesimo tempo, ma né anco in senato; essendo che questo ultimo nel quinto della Politica è
stimato da Aristotele cosa di non poco pericolo. E questo fu
la causa che Pompeo Colonna impedí che non fosse creato in
pontefice Giuliano de’ Medici, come scrive il Giovio: non parendo ragionevole, ma cosa molto ambiziosa, che il pontificalo
continuasse in una casa, e in due fratelli, e per cosí longo
tempo.
Capitolo XIV
Rimedi contro la soverchia potenza d’alcuno,
che nella republica degli ottimati procurasse il dominio per sé.
Abbiamo fin qui insegnati i rimedi preservativi nella republica aristocratica e oligarchica: acciò facendosi alcuno troppo potente, o per virtú o per favori o per ricchezze, non procurasse di distruggere la republica e farsi assoluto signore. Ora resta da insegnar la cura, cioè il modo di impedire, che colui che sopra gli altri si è fatto potente o per azioni virtuose o per altro modo, non si facci patrone mutando la forma della republica.
Se adunque alcuno sará cresciuto a troppo gran potenza, con qualche bella stratagema bisognerá pian piano abbassarlo; e con mandarlo a qualche guerra, o per la republica mossa o in aggiuto d’amici, dove sotto specie d’onore abbi da spender molto e scorrere pericolo nella riputazione. Ma se le cose le succedessero bene, sará di mestieri rivocarlo a casa: o mostrando di ciò fare per sollevarlo da tante molestie, che seco apporta la guerra; o per dargli qualche carico onorato nella cittá, ma però sotto gli occhi del senato, che pure anderá osservando tutti i suoi portamenti: come fece Tiberio con Germanico, che per levarlo dal corso delle vittorie l’invitò al consolato, che pure era da essercitarsi sotto i suoi occhi; e per questo dice Tacito: itaque non cunctatus est ultra Germanícus, quanquam fingi ea, seque per invidiamparto iam decori abstrahi intelligeret.