duta, gli fu risposto, che il futuro marito di sua sorella era il conte di Marsden. Aubrey sembrò lieto a tal nome, credendo che questi fosse un giovine gentiluomo che sovente avea veduto nei ridotti che frequentava, e gli astanti rimasero tatoniti allorchè manifestò il desiderio di vedere la sorella, e di assistere alla cerimonia degli sponsali. Non gli risporero: ma sua sorella brevi istanti appresso s’introdusse nelle sue stanze. Parea che di nuovo ei sentisse tutto l’influsso del suo amabile sorriso: la strinse al petto, baciolla in volto, e le asciugò le lagrime giojose ch’ella spargea, scorgendo che il diletto fratello era capace un altra volta di così tenere emozioni. Ricominciò a favellarle coll’usata amorevolezza, ed a felicitarsi con essa lei per la scelta d’uno sposo, che apparteneva ad un sì distinto lignaggio, ed era dotato d’ogni maniera di perfezione; ma osservando che le pendea in sul petto un medaglione, di subito l’aperse, e rimase esterrefatto al riconoscervi effigiate le sembianze del mostro, che sì orribilmente avea sconvolta l’anima sua. In un accesso di furore le svelse il ritratto dal seno e lo calpestò; e quando Miss. Aubrey l’inchiese atterrita per-