Pagina:Polidori - Il Vampiro, Mattiuzzi, 1831.djvu/50

46

ma accorgendosi alfine che già molti degli astanti si congedavano, si riebbe dalla sua meditazione, ed entrando nella sala trovò sua sorella circondata da molte persone ed impegnata a quanto sembravagli in una fervorosa dicerìa: tentò di farsi largo per accostarsi a lei, quando un tale, a cui avea richiesto di permettergli il passo, si volse offrendo al suo sguardo le sembianze che tanto egli abborriva. Si spinse innanzi, afferrò il braccio della sorella, e con passo precipitoso la trascinò fuori della stanza. Giunto alla porta ei dovette sospendere la sua foga, essendo tutta ingombra dalla folla de’ servi che stavansi aspettando i loro padroni, e mentre affannavasi per aprirsi il sentiero, di nuovo udì l’istessa voce ripetergli all’orecchio: Ricordati del tuo giuramento... ei non osò volgersi indietro, ma raffrettando il passo della sorella giunse in brevi istanti alla propria dimora. Aubrey perdette quasi l’intelletto. Se prima d’ora il solo dubbio avea bastato ad alterare il suo giudizio la certezza che il mostro, il quale tanto l’avea atterrito, tuttora esisteva terminò di traviarlo. Più non corrispose alle cure amorevoli della sorella, e quando essa supplicavalo a rivelarle la