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no come la terra intorno all’immobile sole. Queste crudeli vicende prostrarono le forze d’Aubrey, e quel brio naturale che un tempo lo distingueva pareva lo avesse abbandonato per sempre. Amava la solitudine ed il silenzio quanto il suo misterioso compagno, ma non potè rinvenire nei dintorni di Atene la calma che sospirava il suo cuore. Indarno ei la cercò fra le rovine ch’egli avea visitato con tanta gioja ne’ tempi andati, poichè queste sembravano riprodurre ad ogni passo le sembianze di Jante. Indarno ei la cercò ne’ boschi, poichè in questi pareagli scorgere il di lei piede leggiero errare fra l’erbe e gli arbusti in traccia delle modeste viole, e volgendosi improvvisamente dall’un de’ lati, si offriva all’inferma di lui fantasia il pallido sembiante e la gola squarciata della diletta fanciulla, con un dolce sorriso sulle sue labbra. Decise però di fuggire queste scene, che in tutti i loro aspetti eccitavano nel suo cuore amare rimembranze, e propose a Lord Rutwen, che avealo altamente obbligato con la tenera assistenza prestatagli durante la malattia, di visitare quelle contrade di Grecia che ancora non aveano percorso. Viaggiarono quindi in diverse regioni, si vol-