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facezie | 65 |
Antonio, conosciuta la stoltezza del compagno di viaggio, lo aspettò per un po’ di tempo, affinchè questo sciocco potesse prender per suo l’ultimo cavallo rimasto.
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Detto di Razello da Bologna.
Quando si vuol mostrare disprezzo a qualcuno si ha l’uso di dire: “Ti lascerei cento volte in un giorno in pegno all’oste.” Un tale, una volta, in una raccolta di gente, disse quella frase a Razello da Bologna, uomo prontissimo alla risposta, credendo di avvilire Razello e di dare a sè valore. E Razello a lui: “Ed io te lo concedo facilmente, perchè solo le buone cose e che hanno grande prezzo possono accettarsi in pegno; ma tu che sei di condizione vile ed abietta, potresti girare per tutte le taverne, che non troveresti alcuno che ti prendesse in pegno neanche per un denaro;” e così dicendo ei fece ridere gli astanti, e ritorse con acerba risposta l’acerbo detto di colui.
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Di un usuraio vecchio che lasciava il mestiere
pel timore di perdere quello che avea guadagnato.
Un amico esortava un usuraio che era omai vecchio a lasciare il mestiere per pensare alla salute dell’anima e al riposo del corpo, e lo persuadeva con molti argomenti, fra i quali anche quello di riparare all’incresciosa ed infame vita che avea condotto. E l’usuraio: “Come tu vuoi, disse, smetterò cotesto mestiere, perchè i miei crediti van tanto male, che per amore o per forza dovrò cessare.” Ei dichiarava di lasciare l’usura non pel rimorso del peccato, ma per paura di rimettere ciò che guadagnato avea.
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