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PREFAZIONE



Che per la povertà dello stile gli invidiosi non devono condannare la raccolta delle facezie.


Io penso che saranno molti che daran biasimo a questi discorsi, sia come cose di niun conto ed indegne de la gravità dell’uomo, sia perchè essi vi cercassero maggiore eleganza nel dire e più animato lo stile. Ma se io loro risponda di aver letto che i nostri maggiori, uomini di grandissima prudenza e dottrina, di giuochi, di facezie e di favole si dilettarono e non si ebbero biasimo ma lode, credo che abbastanza avrò fatto per ricuperare la loro stima. Imperocchè chi vorrà credere che io abbia fatta cosa turpe imitandoli in questo, non potendolo nelle altre cose e dando a le cure de lo scrivere quel tempo che gli altri perdono ne le società e ne la conversazione, quando principalmente non sia questo lavoro indecoroso e qualche piacere possa dare al lettore? Ed è cosa onorevole e necessaria anzi, ed ebbero per essa lode i filosofi, sollevare l’animo nostro oppresso da molestie e da pensieri e trarlo alla gioia ed alla allegria con qualche lieta ricreazione. Però ricercare l’alto stile ne le piccole cose, o in queste che si hanno a esprimere con la parola propria e faceta, o per riferire ciò che altri disse, sembra cosa di troppa noia. Poichè vi son certe cose che



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