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Conclusione.


Ho io in animo, prima di chiudere la serie di queste nostre storielle, di aggiungere anche in qual luogo la maggior parte di esse, come il teatro fosse, furono dette; e questo fu il nostro Bugiale, specie di officina di menzogne che fu da’ Segretari fondata per ridere. Fino dal tempo di Papa Martino avevamo abitudine di scegliere un luogo in disparte, in cui ci comunicavamo l’un l’altro le nuove, e dove si parlava di varie cose, sia sul serio, sia per distrarre l’animo. Ivi non la si perdonava ad alcuno, e si diceva male di tutto ciò che ci dispiaceva; e spesso lo stesso Papa dava materia alle critiche nostre; ed era per questo che molti venivano in quel luogo per paura di non essere i primi colpiti. E fra i narratori il primo era Razello da Bologna, dal quale ho raccolto molte delle storie narrate. E anche Antonio Lusco, del quale spesso si parla, era uomo molto arguto; e anche Cencio Romano, dato anch’egli alla burla. E pure qualcuna delle mie vi aggiunsi, che non sono del tutto sciocche. Ora i miei amici son morti e il Bugiale non è più, e per colpa de’ tempi e degli uomini si va perdendo il buon uso dello scherzo e del conversare.