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lasciato molto tempo per educar l’asino a far quella cosa; e poichè il signore gli concesse di chieder quanto tempo voleva, così e’ chiese un decennio. Tutti lo deridevano perchè si era assunto di fare una cosa impossibile, ed egli consolava in questo modo gli amici: “Non temo nulla, diceva; perchè in questo tempo, o io muoio, o muor l’asino, o muore il signore.” Con queste parole dimostrò che è saggio trarre alle lunghe e differire una cosa difficile.


CCL

Di un prete che non sapeva se l’Epifania

era maschio o femmina.


Un amico mio nel giorno dell’Epifania mi narrò di una stoltezza di un certo prete suo compaesano: “Fuvvi disse, un prete che annunziò in questo modo al popolo la festa del dì dopo: “Domani, disse, veneriamo con molta divozione la Epifania; perchè questa è una delle principali feste. Non so davvero se fosse uomo o donna; ma in qualunque modo è necessario osservare questo giorno con la massima riverenza.”


CCLI

Di un usuraio che finse di pentirsi e fece peggio.


Venne una volta ad un vecchio usuraio, che simulava di avere smesso il mestiere, un tale a cercare denaro ad usura, e gli portò in pegno una croce d’argento nella quale era una particella del legno della croce di nostro Signore; e avendo chiesto al vecchio il danaro: “Io, disse questi, ho già smesso di commettere questo peccato di dare ad usura; ma va’ da mio figlio, e gli disse il nome, il quale vuol perdere l’anima sua e domanda a lui il prestito.” E mandò seco un servo perchè gli insegnasse la casa dove abitava il figliuolo; erano