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facezie | 139 |
CCXX
Come una figlia scusò col padre la sua sterilità.
La moglie di un signore fu, dopo qualche anno di matrimonio, reietta e ripudiata per la sua sterilità. Tornata alla casa del padre, questi segretamente la richiese perchè non avesse fatto ciò che poteva, magari con altre persone, per aver figlioli. Ed ella: “Padre mio, disse, io non ho alcuna colpa di ciò; perchè mi son servita di tutti i camerieri e perfino degli uomini di stalla, per poter concepire, e tutto questo a nulla mi è giovato.” E il padre si dolse della sfortuna della figlia, che non aveva alcuna colpa della sua sterilità.
CCXXI
Si riprende l’adulterio di Giovanni Andrea.
Giovanni Andrea, dottore Bolognese, uomo di molta fama, fu una volta sorpreso dalla moglie mentre cavalcava su di una donna di casa. Meravigliata la donna del fatto strano, voltasi verso il marito: “Ma Giovanni, disse, dov’è dunque la vostra sapienza?” Ed egli, senza turbarsi: “In questo buco, rispose, che è un luogo assai adatto per essa.”
CCXXII
Di un frate dell’ordine de’ minori
che fece il naso ad un fanciullo.
Un Romano, che era uomo molto arguto, mi raccontò una storia molto amena, che era avvenuta ad una sua vicina: “Un frate, disse, dell’ordine dei minori, che aveva nome Lorenzo, aveva posti gli occhi su di una bella giovine che era moglie di un vicino mio (e ne fece il nome). E volendo andar più oltre, chiese al