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132 facezie

CCVI

Di un tale che votò un cero alla Vergine Maria.


Quando mi trovavo in Inghilterra, udii un motto faceto di un tale che era capitano di una nave mercantile, di Irlanda. In alto mare, una volta, era la sua nave agitata e percossa dai flutti e scossa dalla tempesta in modo che si disperava di salvarla; il capitano fece voto che, se la sua nave si salvasse dalla tempesta, avrebbe donato ad una certa chiesa della Vergine Maria, che era insigne per simili miracoli, una candela di cera grossa come l’albero maestro; e poichè un amico gli disse che quel voto era di impossibile attuazione, perchè in tutta l’Inghilterra non v’era tanta cera per fare una simile candela: “Oh! disse il capitano, taci; e lasciami promettere quel che mi piace alla madre di Dio; chè, quando l’avremo scappata, si contenterà anche di una candela da un soldo.


CCVII

Altra facezia di uno che fece voto a San Ciriaco.


Fu dello stesso avviso un mercante d’Ancona verso San Ciriaco, che è il patrono della città e che si dipinge con una lunga barba. Una volta che la sua nave era combattuta dalla tempesta e che egli temeva la morte, fe’ voto di donare una casa a San Ciriaco. Sfuggito il pericolo, confessò il voto al curato della parrocchia, e questi (perchè gli sarebbe venuto guadagno) lo esortava a compiere il voto, ed ei rispose che si sarebbe levato di dosso quel peso; e qualche volta fu anche ripreso e sempre trasse in lungo la cosa; finalmente, essendo di continuo richiesto, o per empietà o perchè il sacerdote lo avesse annoiato: “Ohè! gli disse un gior-