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102 | facezie |
CLI
Di un villano che condusse degli asini
carichi di frumento.
All’assemblea de’ magistrati di Perugia un villano chiedeva una certa grazia e uno di essi si oppose come se essa fosse disonesta. Il dì dopo, il villano molto avveduto condusse a casa del suo contradittore tre asini carichi di frumento; al quarto giorno quel tale mutò d’avviso e sostenne la causa del villano con molto calore. Uno che gli era vicino disse ad un amico mentre egli parlava: “Non odi come quegli asini ragliano?” Alludeva scherzando al frumento che l’altro aveva ricevuto.
CLII
Detto faceto di un povero ad un ricco
che aveva freddo.
Un ricco, che avviluppato nelle vesti andava a Bologna d’inverno, incontrò per la montagna un villano coperto di una camicia sola tutta lacera, e meravigliato che tanta forza del freddo (cadeva la neve e soffiava il vento) quell’uomo potesse sopportare, gli chiese se non si sentisse diacciato. “Niente affatto,” rispose l’altro, lieto in volto; e avendogli aggiunto ch’egli era stupefatto della risposta, poich’egli sotto le pellicce aveva anche freddo: “Se voi, disse il villano, portaste tutti i vestimenti, che avete, indosso come faccio io, non sentireste più freddo.”