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pericolo se si viene a sapere.” Ed avendo quegli richiestolo di consiglio e di aiuto: “Io, rispose, farò la fatica per te, e se mi paghi una cena sontuosa, ti farò quel taglio; ma per far questo ho bisogno di otto giorni di tempo, perchè la è cosa assai difficile a farsi.” E lo stolto acconsentì, e di nascosto lo pose quella notte nel letto colla moglie, ed egli in altro letto solo andò a coricarsi. Dopo gli otto giorni, essendo per opera dell’amico molto larga la via, da non lasciar più alcun timore, chiamò questi il marito, e gli disse che per amor suo aveva egli molto e lungamente faticato e che finalmente aveva finito di fare quel taglio che egli voleva. La fanciulla, essa pure istruita molto, si compiacque col marito del lavoro dell’amico. E lo stolto, quando trovò la moglie forata, tutto lieto ringraziò l’amico e gli pagò la cena.


CL

Della moglie di un pastore che ebbe un figlio
da un prete.


Un pastore di Rivo, borgo nevoso di montagna, aveva la moglie che giaceva spesso col prete e concepì da questo un fanciullo che nacque e crebbe in casa del pastore. Quando questo ebbe sette anni, il prete con molta dolcezza disse al pastore che il fanciullo era suo, e che volevalo, giunto com’era a’ sett’anni, condurre in casa sua: “Questo non potrà mai essere, disse il pastore; il fanciullo è mio perchè è nato in casa; perchè, soggiunse poi, sarebbe un brutto affare per me e per il mio padrone se tutti gli agnelli che nascono dalle mie pecore coperte dai maschi degli altri dovessero essere del padrone dei maschi.”