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Teco ella sorge, e dagli augusti seggi
de’ saggi padri armoniosa e grave
sostien le leggi e il cittadino onore:
ella è teco soave,
30se amistá parli o amore.

Tal di Laerte il figlio,

pari in senno agli dèi,

fermo su la sanguigna asta dicea;

e dal suo labbro i taciturni achei
35ascoltanti pendean nel gran consiglio.

Calipso indi l’udio, ninfa immortale,

ed arse invano, e dal suo lido in pianto

sparse, misera, al vento alte querele.

Esso feriva intanto
40fausto le sorde vele.

Era l’eroe dal fato

tratto a punir gli audaci

proci in Itaca afflitta: ivi dolente

Penelope sciogliea tele fallaci
45di fredda notte in fra ’1 silenzio ingrato.

Né di colei men saggia o men leggiadra

apparve al Ren costei, che si ti piacque

pei dolci modi e pel bel viso adorno:

fide, da ch’ella nacque,
50le son le Grazie intorno.

Godi, signor, de la promessa fede:
se da virtú deriva,
per anni amor non cede.