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25Notte regnava, ed orrida

stendea sui nostri mali
un velo impenetrabile
di tenebre mortali.

Tu al scintillar di Fosforo
30uscivi intanto, o dea,

e un raggio tuo sollecito
sul mio dolor splendea.

Mi vide, e allo spettacolo
impallidi la fera:
35pietate e orror sorpresero

l’alma ostinata, altera.

Tre volte i labbri schiudere
e cominciar le piacque;
tre sospirò; scendeano
40i pianti in copia, e tacque.

Madre de’ venti instabili,
uffiziosa diva,
tanta pietá ringrazio:
la mia speranza è viva.

45Deh! se il ritroso giovane

te piú languir non lassi...
Ahi! te le nubi ascondono,
e non intendi, e passi.