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Non sempre il ciel turbato pag. 185
O ragion che a l’oscura» 187
Popoli, voi cui d’Adria» 190
Se leggiadra oltre il costume» 194
Soavi studi, vane cure e lievi» 208
Voce di Dio, terribile» 203
IV LUIGI CERRETTI
A che quel pianto, o Pepoli pag. 270
Ancor ti veggo, ancor mi spiri accanto» 305
Ansani, ond’è che favolosi esempi» 281
Avvezzo a legger per un lustro intero» 240
Bella in siepe frondosa» 241
Ben mille volte ai numi» 293
Ch’ io piú resista e rendami» 231
Chi su l’augusta mole» 272
Da condannata a orribile» 228
Dal facil colle ove innalzò Fiorano» 275
Dolce è la voce tua, né tanto è grata» 255
Dotta a dar leggi ed ordine» 224
Ebbe da te principio, abbia in te fine» 306
Idolo degli dèi, terror degli empi» 302
Invan t’infingi, e di pudor mentito» 239
Lungo le rive del Lamon, dell’Arno» 296
Non mai su questo al nume suo diletto» 245
No, non è Amor poi sempre» 287
Non sempre lice i vedovi» 261
Odio i bassi concenti» 284
Perché mai, se dentro al core.» 219
Primo son io che tento» 248
Quando ai di piú remoti in uman petto» 264
Se il tuo pensier lusingano» 235
Soavemente al cor s’apre il sentiero» 279
Su questi campi che a te fúr si cari» 305
Torbido apportator di stragi e morte» 299
Tornan, Dorillo, i placidi» 215
Tregua ai tuoi lai frequenti» 289