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VII
RODOMONTE E MANDRICARDO
S’INCONTRANO NELL’INFERNO.
Stavasi colle man sotto le ascelle
Mandricardo alla ripa d’Acheronte,
aspettando fra cento anime felle
la barca affumicata di Caronte;
quando, deposta la scagliosa pelle,
bestemmiando vi giunse Rodomonte,
che spargea sovra il naso e le mascelle
il sangue ancor dalla squarciata fronte.
Nel volto si guardar l’ombre superbe;
e dietro il truce lampeggiar degli occhi
il tuon segui delle parole acerbe.
Avean giá stese per finir la guerra
agli scudi una man, l’altra agli stocchi;
ma non manda all’inferno armi la terra.
Caròn, che dalla barca ferrugigna
vede frattanto Timplacabil zuffa,
gli occhi d’una feral luce sanguigna
tosto raccende, e i sopraccigli arruffa.
Il cagnesco dentame ora digrigna,
or ne’ mustacchi arroncigliati sbuffa:
amarissimamente alfin sogghigna,
e le due combattenti ombre rabbuffa.
— Seguite, anime forti, anime eccelse,
l’ire degne di voi; ma vi rammenti
ch’ambe da’ corpi un sol Ruggier vi svelse. —
Che bel vedere inabissar lo sguardo,
e, smorti al suono di si pochi accenti,
ammutir Rodomonte e Mandricardo!