Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu/297

XXII

IN MORTE

DEL MARCHESE GIUSEPPE RANGONI MACHIAVELLI

ALLA MARCHESA SALLE.

No, non è amor poi sempre
che fortunato o misero

sproni, o Salle, i miei versi o il voi ne tempre:
se a me la fama e il nome lor commisero,
5" godo onorar di lagrimosi offici

coi magni eroi gli amici.

Non io del vil Belindo
in ^u la spoglia esanime
certo i tesori verserò di Pindo:
10per me, d’onor seguaci, ombre magnanime

vivon soltanto, e delibar son use
l’ambrosia de le muse.

Nome miglior, fra quanti
mai celebronne Ausonia,
15visse il caro Rangon, scopo a’ miei canti:

egli, mista agli allòr, fronda tritonia
cinse, e togato l’ammirò e guerriero
coll’Aleman l’Ibero.

Men utili virtudi
20onor di sculta imagine

ebber giá su l’ Ilisso e templi e ludi;
ed ei, splendido eroe, d’eroi propagine.
Non ha (misero esempio!) in strania arena
terra che il copra a pena.