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VII

LA MASCHERA.

A che lo sguardo immobile
nella parete hai fiso,
e sulle braccia appoggiasi
languente il caro viso?

5Godi, se sai, che t’aprono

l’aspetto e gli anni il campo:
ahi! le bellezze passano;
la gioventude è un lampo.

Ecco il figliuol di Sèmele
10torna dall’inde arene:

i giuochi l’accompagnano,
risplendono le scene.

Festeggia a gara il popolo
dell’ebbro dio sull’orme:
15le vesti ora si cangiano

e i volti in mille forme.

Di queste una sull’Adria
dall’indolenza nacque:
di libertá lo studio
20vi si conobbe, e piacque.

Cosi velate e pallide,
in neri manti avvolte,
per l’aria bruna appaiono
le afflitte ombre insepolte.