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I - AMORI

Il vide, amollo, e supplice
furtive nozze offerse:
fornir l’erbette il talamo,
un elee il ricoperse.

65Sui gioghi idalii crebbero

cento vergate piante,
e le fortune apparvero
dell’indiscreto amante.

70

Ah! se di gioia insolita
è frutto un tanto errore,
ricusi alle mie lagrime
gli estremi doni Amore.

Vieni: te vuoti aspettano
da cure i di beati :
75te, pure notti e placide,

madri di sogni aurati.

Se i tuoi desir secondano
le facili speranze...
Ma taci? Oimè tu mediti
80veglie, teatri e danze.

O Gallo, o tu di druidi
un tempo orrendo gioco,
ésca infelice e credula
d’un esecrato foco,

85tu regni, e ai ciechi popoli

è legge il tuo costume:
cangi, e a tua v»glia cangiano
in lui le belle un nume.

Ha, tua mercé, l’imperio
90sui cor ragion perduto:

per l’arti tue Proserpina
saria rapita a Pluto.