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Ma quali, oimè! ne tornano
65crude memorie in mente,
onde l’orror rinnovasi
entro il pensier dolente!
Ahi, come in suon feroce
gli accenti si cangiarono
70de la superna voce!
Anco in suo spettro orribile
vive il primier delitto,
e ne l’orecchie attonite
tuona l’antico editto;
75quasi fulmineo telo
che, di rovine nunzio,
rombi per noi dal cielo.
Ma, benché l’arco vindice
tenda giustizia in alto,
e le colpe indelebili
abbian perpetuo smalto,
pur quando mai vien meno
pietá, che l’ire fervide
spegne al gran nume in seno?
85Ecco dal ciel discendono
voci ai mortali amiche,
onde l’alme si scuotono
da le querele antiche.
Dio gli spirti consola,
90promettitor magnifico
d’immutabil parola.
Ei sul petroso Sinai
al saggio israelita
ne le marmoree tavole
95i dieci dogmi addita.
Egli favella, e il suono
del divin cenno involvesi
entro il fragor del tuono.