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Ella frattanto ornavasi
pari all’eterne dive,
e il caldo ferro iliaco
60torcea le chiome argive.

Arser d’amara invidia
poi le dardanie spose:
arse d’amor Deifobo,
ma ’1 foco incesto ascose.

65M’inganno? o il sacrifizio

il chiesto fine or tocca,
né ancor il Sol coi fervidi
cavalli in mar trabocca.

Grazie agli dèi! Sfavillano
70le gemme oltre l’avviso,

i rosei panni accrescono
bellezza al caro viso.

Altri color non ornano
la giovinetta Aurora,
75quando, Titon scordandosi,

l’oscuro ciel colora.

Tutto è compiuto. Or libero
rimanga ai voti il luogo:
voi, che qui i fati guidano,
80* offrite il collo al giogo.