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XII
CORO.

Non sempre il del turbato
fulmini manda e turbini e procelle;
torna il sereno usato,
tornano a folgorar le amiche stelle,
5e, d’ogni nube scarco,

sorride il sol dell’oriente al varco.

Piangemmo in lunga guerra;
corsero sangue i nostri fiumi; e Morte
dispopolò la terra
10oltre il tributo a lei concesso in sorte:

la desolata plebe
languí per fame sulle vote glebe.

Piange il figliuol rapito
la vecchia madre e si percote il petto;
15chiama invano il marito

la vedovella nel deserto letto;

stan con le soglie aperte

le meste case e del signore incerte.

Non tornerá mai pace
20a ristorar di tante stragi il danno?

E si la guerra piace,

che tregua l’armi e l’ira aver non sanno,
quando Marte, ornai sazio,
i campi nega al sanguinoso strazio?