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25Ove Turrita al Serchio i puri argenti
con fragor mesce per le valli ombrose,
Francesco il grande a le dilette genti
te reggitor prepose.
Il popol grato le tue laudi intorno
30rammentar gode e i generosi auspici,
il popol che dal di del tuo soggiorno
numera i benefici.
Nel ricordevol marmo incise stanno
l’opre di senno e di consiglio gravi.
35Genti non ancor nate invidieranno
il secolo degli avi.
— Temi — dirassi allor, — qual era in cielo,
splendida in terra e manifesta apparve,
e a frode non giovò l’ambiguo velo
40e le ben fínte larve.
De l’audace ricchezza inerme dritto
non paventò gl’insidiosi erari,
né l’orfano vagante e derelitto
pianse i rapiti lari.
45Da la licenza libero e sicuro,
non temè il solitario pellegrino
fra l’ombre de la selva assalto oscuro
per l’infedel cammino.
Parlò la legge, ed, ascollata a pena,
50con dolce impero i cor conquise e piacque:
raro allor minacciò l’inutil pena
dove la colpa tacque.
Tacque la colpa, ove l’industria crebbe,
ove de l’ozio vil gente nimica
55del cielo i doni e di natura accrebbe
con l’utile fatica.
Poeti minort del Settecento -il. il