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Di te pregio minore
30le perle hanno e i coralli;

di te Venere stessa è men gentile;

il bel giocondo aprile

è men di te fiorito;

de* giorni estivi a mezzo
35di te men caro è il rezzo;

di te il sole nel verno è men gradito,

e men di te soavi

son delle pecchie i favi.

Ma sempre aspra e nemica
40ti provo io, che giammai

non ebbi altro da te se non cordoglio.

Meglio è però ch’io dica

che sei superba e e’ hai

d’una giovenca indomita piú orgoglio.
45Sei dura come scoglio;

sei, com’orsa, feroce; ^

sorda com’aspe sei;

e, quel che men vorrei,

se’, come vento, nel fuggir veloce;
50e poi del mar t’ascondi

ne’ piú riposti fondi.

Oh, quanto il padre accuso,
ch’egli del nuoto l’arti

non m’insegnò, benché sull’onde imperi!
55Or io, balzando giuso,

rapido a ritrovarti

verrei fendendo i liquidi sentieri.

Ma ben piú volentieri

ti vedrei fuor del mare;
60ch’io non so mái qual v’abbia

piacer tra scogli e sabbia.

Tue dimore trarresti assai piú care,