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30Ma in ciò cresce il mio danno,
che solamente a lei
l’alte bellezze sue tu rappresenti,
e fai ch’ella diventi
sempre vie piú superba.
35Ah! non piú l’alno sopra
ti si stenda e ti copra;
ti languiscano intorno i fiori e l’erba;
e, acciò piú non si specchi,
ogni tua vena si disperda e secchi.
40Dir d’Aretusa io sento
che in fuga un di si volse,
d’Alfeo schifando gli abborriti amplessi,
e (strano avvenimento!)
in acqua si disciolse
45delle selve d’Arcadia entro i recessi.
Oh! cosi anch’io potessi
in fonte esser converso:
e ben, lasso! mi sembra
che omai dovrian mie membra
50distillar tutte con l’umor ch’io verso:
verriami forse in riva
ad ispecchiarsi la gentil mia diva.
Udito ho pur che in mare
alberga un certo nume
55che forme cangia come cangia voglie:
or acqua e or foco appare,
squame ora veste e, or piume,
or si copre di peli e or mette foglie.
E le immortali spoglie
60anche il medesmo Giove
so che talor depose,
e per amor s’ascose
sotto apparenze assai diverse e nòve: