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il nome tuo di risonare insegno.
30Canto i be* pregi tuoi;
e prego Amor ch’egli erga
si lo mio stile, che di te sia degno.
Or pure a cantar vegno;
e canterò le ciglia,
35i begli occhi e il bel viso
che il cor m’hanno conquiso,
il bel labbro che a fragola simiglia,
e quelle chiome bionde
che s’increspano in onde.
40Oh, senza alcun sospetto
degnassi tu ascoltarmi!
Assai del mio cantar mercede avrei.
E ben con tuo diletto
dovresti orecchio darmi,
45che non son rozzi affatto i versi miei.
Ma schiva ognor piú sei
d’udir le mie parole;
e, come tu m’hai visto
(oimè infelice e tristo!),
50tosto fuggita se’, piú che non suole
pecora che dal cupo
bosco uscir veggia il lupo.
E pur non mi son io
tal, che, se tu mi amassi,
55recar giammai te lo dovessi a scorno.
Sul margine del rio,
pria che la greggia passi,
io mi soglio specchiar di giorno in giorno.
Qual edra a tronco intorno,
60in me fiorisce gaia
certa beltá gioconda,
che tutto mi circonda;