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CANZONE III.

Perché cosi veloce,

Fillide mia, ten corri

fuggendo me, che pur te sola bramo?

Perché della mia voce
5il suon cotanto abborri,

che ratta fuggi piú com’ piú ti chiamo?

Sai pur. Filli, ch’io t’amo

piú d’altra cosa assai.

Oh, quante volte in queste
10rimote erme foreste

il gregge mio per te seguir lasciai!

Oh, quante ancor me stesso

per te in non cale ho messo!

Dinanzi alla tua soglia
15io giá la notte intera

per te, Fillide mia, vegghiai sovente;

e, benché pien di doglia,

cantava in tal maniera,

che dormir ti facea piú dolcemente.
20Poi, come in oriente

alfin spuntar vedea,

malgrado mio, l’aurora,

con qual fatica allora

al mio lento partire i pie traea!
25Che i pie mal sanno ir presti,

se indietro il cor sen resti.

Ben tutto il giorno poi
ai monti, ov’Eco alberga.