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70 angelo mazza


     25a lei serena e nitida
lustra la fronte, e ’l volto
è d’incarnato avorio,
il crine è d’oro e folto:

     dritto largheggia l’omero,
30morbido scorre il bianco
braccio, il bel cinto affilasi,
tondo rileva il fianco.

     Ecco che te giá premono
le membra graziose,
35e al tuo bel molle affidano
tesor di latte e rose.

     Oh te beato! intendere
cosí potessi amore!
qual non ti cerca, o talamo,
40inusitato ardore?

     Anche l’erbette ardeano
sotto il gradito peso,
quando nel seno a Venere
Adon giacea disteso;

     45o, s’ella a nuoto il facile
corpo traea, di sotto
lambía le mamme e ’l florido
grembo, gemendo, il fiotto.

     Quante facelle ingemmano
50notturno cielo e quante
liba dolcezze a Cefalo
la rugiadosa amante,

     tanti a te fidi aleggino
sorrisi lusinghieri,
55e puri giochi ingenui
e candidi piaceri;