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66 angelo mazza


So che ti punge l’animo
desio del tetto avito,
55e temi i dritti incogniti
del cupido marito.

     Ma che dirai, se al compiere
di que’ diritti stessi,
si spargeran d’ambrosia
60i mal temuti amplessi?

     Cosí, fra be’ fantasimi
che il sonno a lei pingea,
la figlia alma d’Agenore
del suo destin temea;

     65ma, poi che seco i talami
l’Egioco divise
volse la téma in giubilo,
e al rapitor sorrise.

     Te non rapita, e libera
70ostia d’amore eletta,
l’innamorato giovine
al sacrifizio affretta.

     Ve’ che leggiadre imagini
volano a te d’intorno,
75ferme di non rimoversi
che a l’apparir del giorno!

     Queste fan cenno a l’invido
Sonno che non s’inoltri;
quelle il Piacere invitano
80ad agitar le coltri.

     Qua, vezzeggiando, trescano
la Voluttá, la Spene,
ed il Pudor deridono
che impallidisce e sviene.