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64 | angelo mazza |
VIII
LA NOTTE.
Giá il «sì» focoso e timido
dai fidi labbri uscio,
conforto ai lunghi spasimi
del marital desio.
5Invan di tarde lacrime
scolori, o bella, il viso;
invan d’incerti palpiti
agiti il cor conquiso:
Amor sen ride, ed avido
10del lacerato velo
punge la notte a correre
l’azzurre vie del cielo.
Salve, o agli amanti cognita
e del silenzio amica,
15figlia stellata argentea
de la gran madre antica!
Cosi ’l prolifich’Erebo
colmi a te sempre il grembo;
il tuo viaggio limpido
20non turbi oscuro nembo;