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ii - inni e odi | 59 |
VII
IMPERO UNIVERSALE DELLA MUSICA
dal pope.
Scendete, olimpiche muse, e cantate:
e agli strumenti vario-spirabili
la vario-armonica voce accordate.
Spirto di musica penetri e morda
in dilettevole tuon di letizia
l’oboe patetico, l’arguta corda.
Giá le del tempio vòlte festive
impazienti son di ribattere
le rotte in vortici aure giulive.
Ecco in gravisone note allungate
«lo maestoso organo soffia»:
scendete, olimpiche muse, e cantate.
Quai molli limpide voci soavi
la tesa obliqua conca salutano,
or la percuotono acute e gravi.
E, come increspasi l’aria in tremori,
ricresce e ferve l’ardita musica,
ratto de l’anima, gioia de’ cuori.
Or fugge tremula, liscia e scolpisce
le piú minute grazie melodiche;
poi scema, spargesi, illanguidisce.
Per te s’ammodano l’umane menti,
bella Armonia: tu sei che moderi
affetti indocili d’umane genti.
E, quando smodano di spanta gioia,
gli ammorzi; e avvivi co’ tuoi be’ numeri
quando gli agghiaccia l’ingrata noia.