Cosí sublime spazia
pe’ deserti sentier del liquid’etere,
e di valor prolifico
tutte le cose irradia, 30re de le stelle, alma del mondo, il sol.
A me tesor di carmi
sento in passar, che chieggono
eroi che giá fûr vivi ’n bronzi e ’n marmi:
ma i bronzi e i marmi cessero 35del tempo a l’ira che su lor passò.
Nomi degni di vivere
giá fûro, e ancor non era Achille e Ettore;
ma gli avvolse ne’ lividi
stagni letèo silenzio, 40da cui salvarli buon cantor sol può.
Cento superbi imperi,
or nuda voce e polvere,
e cento eroi da’ tremoli cimieri,
giá di battaglia folgori, 45sorgono al fuoco che balena in me.
Cosí di tutti i secoli
apparver l’ombre a la sicana vergine,
quando la tolse al roseo
sol, per bear suo talamo, 50Pluto, de’ luoghi inferni arbitro e re.
Dritto di voi governo
faccia, i’ rispondo, o barbari,
prezzo al vostro furor, silenzio eterno,
se a voi dinanzi tacquero 55la terra desolata e ’l vinto mar.
D’altro che d’arme a’ posteri,
per me, solenne varcherá memoria:
me suo cantor eleggere
volle una dea, che scevera 60può da le stragi alti trionfi oprar.