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38 angelo mazza


     Essa nel lume splende
del sole inestinguibile,
che di suo raggio ogni bellezza accende,
che a’ desir nostri affacciasi,
65ministra di bontá, nunzia del ver.
     Bella, se lei somiglia,
l’arte che regge il tremolar melodico;
bella, se a quel durabile
splendor colora i numeri,
70che tanto sopra l’uomo hanno poter.

     Come dal curvo grembo
stilla d’errante nuvola,
fecondo irrigator, placido nembo,
che l’arse valli e i vedovi
75poggi ravviva di be’ frutti e fior;
     tal per la via, che provvida
natura aperse, susurrando a l’animo,
musical aura i docili
semi ricerca ed agita
80di bontá, di virtú, di pace e amor.

     Uomini feo, di belve
che in uman volto erravano,
il vate che col suon trasse le selve:
prese dolcezza i ferrei
85petti, e a la gioia social gli aprí.
     Per dissipar la gelida
cura d’Averno onde Saúl rodeasi,
modulò l’arpa Isaida;
e vinse il cor Timoteo
90di lui che accompagnò, vincendo, il dí.