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ch’io qui pretenda di stabilire una indistinta uguaglianza tra gli argomenti; ma, checché siasi di ciò, non deesi per l’ordinario, secondo ch’io penso, questo a quello preporre, se non in quanto l’un, piú dell’altro di sé invogliando il poeta, eccita l’estro ed accende la fantasia». ... «Una cert’aria di lepido non plebeo, misto e, dirò cosi, travestito di una nobile serietá, forma, se non m’inganno, lo spirito e il carattere di questa breve operetta», ecc.
La quale piacque straordinariamente, e fu ristampata assai volte o sola (p. es. Livorno, Giorgi, 1789) o con gli altri scritti del B. Ancora nel 1828 gli edd. della Raccolta dei poevii didascalici sopra citati esprimevano il giudizio comune da oltre mezzo secolo, con queste parole: «Non sapremmo cosa che in genere di poesia scherzevole fosse da preporre a questa leggiadra poesia del Bondi, il quale seppe condurre tre bei canti sopra un nonnulla».
Circa le edizz. delle opere del Bondi, si vedano:
Poesie diverse di C. B. (Padova, Penada, 1776).
Poesie di C. B. (Padova, Penada, 1778).
Versi di G. B. (Lucca, Bonsignori, 1778).
Poemetti e rime varie di C. B. (Venezia, Storti, 1776).
Lam.oda, poemetto di C. B. (nuova ediz., Livorno, Giorgi, 1786).
Le conversazioni, poemetto di C. B. (Livorno, Giorgi, 1786).
Questi due ultimi poemetti per noi forse avrebbero maggior interesse, almeno per la storia del costume: dal ristamparli mi ha trattenuto un po’ la lunghezza, che ha giá fatto escludere da questi volumi i Poemi didascalici, ma piú il giudizio del Parini, il quale, a proposito di questi appunto, ebbe a dire: «So pur troppo che il mio Giorno ha fatto e fará diversi cattivi scolari» (Ticozzi, Continuazione del CoRNiANi, / secoli della leti. ital.).
Si vedano ancora:
Opere edite ed inedite in versi ed in prosa di C. B., voli. 6, (Venezia, Cesari, 1790).
Cantate di C. B. (Parma, Bodoniana, 1794). Opere di C. B. (Vienna, Degen, 1808, 3 voli.).
A tutte le edizz. della Giornata seguono queste noticine che riproduco:
Compose l’autore questo capriccio poetico nell’amenitá di una villa sul Bolognese: però alcuni nomi prese egli dai vicini paesi, non noti altrove; né a questo inconveniente ebbe egli alcun riguardo, poiché nell’ozio