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I criteri seguiti nella compilazione del precedente volume di Poeti minori del Settecento mi hanno guidato anche in questa raccolta, che si potrebbe dire dei frugoniani : se non che la scelta è fatta con maggiore parsimonia, almeno in proporzione alla immoderata feconditá di questi verseggiatori.
Né della parsimonia credo dovermi giustificare; né mi par necessario ripetere che chi, per ragion di studi, dovrá rileggere le opere complete del Mazza, del Rezzonico, del Bondi, e degli altri qui riuniti, sarebbe costretto a ricorrere alle edizioni originali, anche se queste ristampe fossero intiere; né infine dimostrare che per dieci studiosi (i quali non se ne varrebbero) nessun editore potrebbe ripubblicar trenta o quaranta volumi !
Piuttosto è da desiderare che nessuno mi accusi di aver dato troppo. Io non ho scelto secondo i miei gusti. Norma mi è stato sempre il giudizio dei contemporanei o dei posteri immediati; cosi che le piú di queste poesie si trovano nelle raccolte del tempo degli scrittori medesimi e riprodotte in Scelte o Parnasi o Fiorite, piú volte dopo la lor morte.
La Raccolta di poemi didascalici e poemetti vari scritti nel secolo XVIII (Milano, Classici ital., mdcccxxviii) e altre di quegli anni, come la Crestcnnazia compilata dal Leopardi per lo Stella e ristampata tante volte, mi sono state a questo proposito di utilissima indicazione. Per le Liriche propriamente dette, mi sono attenuto sopratutto alla scelta del Carducci giá citata nel precedente volume, aggiungendo qua e lá, quando mi è parso il caso.