Se di tua vista consolar le tante
brame ti piaccia, intorno a te verranno
della risorta Atene i chiari ingegni; 30e quei che a te sul margine del Brembo
trasse tua fama e le comuni muse,
e quei che pieni del tuo nome al cielo
chieggon pur di vederti. Chi le sfere
a voi trascorre, e su britanna lance 35l’universo equilibra; e chi la prisca
fé degli avi alle tarde etá tramanda;
e chi della natura alma reina
spiega la pompa triplice; e chi segna
Torigin vera del conoscer nostro; 40chi ne’ gorghi del cor mette lo sguardo;
e qua! la sorte delle varie genti
colora; e gli agghiacciati e gli arsi climi
di fior cosparge; qual per leggi frena
il secolo ritroso; altri per mano 45volge a suo senno gli elementi e muta
le facce ai corpi; altri sugli egri suda
con argomenti che non seppe Coo.
Tu, qual gemma che brilli in cerchi d’oro,
segno di mille sguardi, andrai fra quelli 50pascendo il pellegrino animo intanto
e i sensi de’ lor detti: essi de’ tuoi
dolce faranno entro il pensier raccolta.
Molti di lor potrian teco le corde
trattar di Febo con maestre dita; 55non però il suon n’udrai; ch’essi di Palla,
gelosa d’altre dèe, qui temon l’ire.
Quanto nell’Alpe e nelle aerie rupi
natura metallifera nasconde;
quanto respira in aria e quanto in terra, 60e quanto guizza negli acquosi regni
ti fia schierato all’occhio: in ricchi scrigni
con avveduta man l’ordin dispose