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22 angelo mazza


     Tale è ’l magico incanto, onde figura
175opinion del gemino Universo
l’immagine mentita; e de’ mortali
creduli or troppo e a sconfidar men desti
usurpa i voti, or lusinghiera invesca
le di sé troppo inebriate menti.
180In guisa par, voluttuosa e rotta
a sollazzo venal, femmina il volto
lisciasi, e infiora la lucida chioma
i molli odor di Citerea stillante,
o che divisa su le late spalle
185scherzi e sul collo, o del nudato petto
il manifesto ondoleggiar secondi.
Gira oblique le luci, a cui concorda
il labbro usato a simulare il riso,
e i cenni e i gesti favellati al guardo;
190poi tutte di piacer mescendo l’arti
donnescamente move, e ’l servo gregge
guidasi dietro de’ perduti amanti.
Intanto Veritá, di sé beata
e solo accesa di beare altrui,
195volve sua spera in compagnia de l’altre
d’in seno a Dio disfavillanti essenze,
che, di lui nate e coeterne a lui,
empion la serie dei divin concetti.
Non è però ch’ella quaggiú non mostri
200talor sua diva forma, e non la tocchi
compassion de’ miseri, e desio
di vendicar de la nimica i torti.
Talor discende somigliante a vergine,
che pudica, incorrotta, arti ricusa,
205non conosce prestigi, e di se stessa
s’adorna a sé. Essa a Ragion che siede
de’ giudici signora e de le menti
ricorda il ciel, patria comune e stanza
degli animi natale, e novo in lei