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qualor lá, non senza cetera,
30i’ m’assido, e quasi al rezzo
fuggo rai che i veri imitano,
parmi ber de’ fior l’olezzo,
cadente acqua sentir parmi;
tutto s’anima, e Io spirito
35elettrizza a scioglier carmi.
No, non fia che il vecchio aligero,
se non molto oprando il dente,
di tua man roda i miracoli,
dolce cura a tarda gente;
40né ch’oblio, la lurid’onda
su chi muor si pronto a spargere,
te in sue bolge intero asconda.
Periran del ricco i cumuli,
cadrá il fasto, ai grandi nume,
45girerá su l’asse rapido
il volubile costume,
e or depressi ed ora alteri
della sorte al vario oracolo
cangeran gli stessi imperi:
50ma del genio eterne vivono
l’opre egregie, e dalla gloria
n’è segnata in solidissimo
adamante la memoria:
esse al postero valore
55stimol sono, e invidia inutile
destar ponno a’ regi in core.
Dove son l’alme belligere,
che, civil sangue spargendo,
dell’Italia e di lor secolo
60stupor furono tremendo?
Ben sui fogli e su le tele
quasi vivi ancor respirano
e Petrarca e Raffaele.