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25Te invita a respirar aure felici,

vedovo ahi troppo a lungo, il tuo Renano,

che dall’erte vitifere pendici

si largamente signoreggia il piano,

e quattro star torriti colli a un canto 30vede, che dal piú scabro in vago aspetto

sorgono al guardo e amici varchi intanto lasciangli a remotissimo prospetto.

Mentre cupiditá, rotto ogni freno, empie il mondo di sangue e di paura; 35e compra a prezzo d’uomini il terreno,

con orror della misera natura;

tu, d’un bel lauro all’ombra, or col pensiere potrai sublime passeggiar pel tondo polo, e a leggi di calcolo severe 40assoggettar le vie degli astri e il pondo,

ora scherzando su l’eolia corda cantar Lalage tua, che, ognor fedele, benché lontana, piú che scoglio è sorda de’ tentatori amanti alle querele; 45e ad un tempo vedrai dall’aura errante

scossa al bosco vicin l’intonsa chioma, e, il sen d’autunno ad arricchir, le piante liete ingemmarsi di crescenti poma,

e il rio affrettar giú pel burron suo corso, 50e svolazzar gli augei con vana spene

sul nudo Aguernia, il cui petroso dorso raddoppia il suon delle campestri avene.

Fra questi ozi beati, e lunge ognora da regie soglie e da guerriero squillo, 55cogli a momenti la sfugge voi ora,

e giusto vivi onde morir tranquillo.

Poeti minori del Settecento - in. 10 </poem>