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25qui del pensier sui vanni
l’universo misura,
scorre le vie degli anni,
bilancia la natura.
E a sé, di sé contenta, 30lieto avvenir presenta;
mentre la folle turba, che il sacro ordin dell’ore con le faci perturba e col profan clamore, 35che della notte insulta
la maestá piú occulta,
di loco in loco errando, ognor cerca il piacere, che ognor da lei va in bando; 40e cieca in suo sentiere,
ignara di sua sorte, va contro a rischi e morte.
Lucerna, a te mie pene io giá narrar solca, 45quando, fra le catene
stretto di Crinatea, spesso i* stancava il lato sul limitar negato.
Di vita or sul pendio 50me il nono lustro guida,
né piú in mio cor desio, fuor di saper, s’annida: tu a dotte carte intorno, deh, mi compensa il giorno. </poem>